“La riforma della cosiddetta ´Buona Scuola´ affida poteri quasi assoluti ai dirigenti scolastici relegando gli organi collegiali di governo della scuola, dove sono presenti insegnanti, genitori e studenti, a semplici momenti di ratifica di decisioni già prese. Le scelte operate nella scuola – dichiara il sindacato - sono simili a quelle che si vogliono portare avanti con la riforma costituzionale e la riforma elettorale, dove il Parlamento perde la sua centralità a favore del Governo e si elegge una maggioranza parlamentare espressione di un solo partito, il partito di governo”.
Per la Gilda, quindi, “firmare per l´abrogazione degli aspetti più controversi della legge 107/2015 significa dare un chiaro segnale di critica nei confronti delle politiche adottate dal governo Renzi e restituire le scelte fondamentali della democrazia ai cittadini e al loro voto”.
Roma, 7 giugno 2016
Ufficio stampa Gilda Insegnanti